Heitor Alvelos – Faith

Heitor-Alvelos-–-Faith

CD – Touch

Heitor Alvelos può certo vantare un excursus artistico non convenzionale, essendo stato per lungo tempo un collaboratore della Touch e avendo progettato e realizzato interventi visuali per Biosphere, Fennesz, BJNilsen, Rafael Toral e Philip Jeck, così come produrre sonorità sotto i moniker Autodigest, Antifluffy e Before Surgery, o per essere curatore – sin dal 2008 – del FuturePlaces Media Lab for Citizenship. Faith è la prima uscita estesa per questa mente eclettica, che è anche designer e operatore culturale, spesso intrecciando le stesse trame di fascinazioni e interessi a lungo e bene sedimentati. Sono percepiti in quanto suoni cavernosi, analogici, che riportano anche a field recording organiche e irregolari, quelli che sono dipanati nelle 12 sezioni che vanno a comporre l’album. Heitor Alvelos ha confezionato una drone music molto concettualmente rigorosa e potente, che enfatizza l’uso di frequenze basse, spettrali e inquietanti, frutto di non ben specificate catture auditive collezionate a partire dai primi anni settanta. Le elaborazioni sono molto scarne e brontolanti, dai ronzii statici, modulate su iterazioni e variazioni minimali. Se i risultati ottenuti sono poi da ricondurre a disparati fonti, ad arte non specificate per tipi e metodologie, quello che importa – allora – è la qualità dei trattamenti e delle giustapposizioni, sempre calibrate e coinvolgenti, strutturali elaborazioni auditive generate armonicamente a partire da vari ambienti. Alvelos ha organizzato ambientazioni – a volte in maniera troppo siderale o sfuggente – che non sempre sono comodi rifugi, però è certo che mai si rimane indifferenti all’impianto complessivo dell’opera, fortemente astratto ed evocativo, ronzante come preghiere che si vogliono esaudite e ricche d’un fervente pulsare.

 

Heitor Alvelos – Errant [Touch]