Sank Otten – Engtanz Depression

Sank-Otten-–-Engtanz-Depression

CD – Denovali

Stephan Otten e Oliver Klemm non sono nuovi in casa Denovali, potendo vantare con questo Engtanz Depression – e sempre sotto il moniker Sank Otten – ben sei uscite in catalogo. La collaborazione con l’etichetta tedesca iniziò nel 2009 con Morgen Wieder Lustig, progetto già foriero del lungo e costante sodalizio a base di kraut e space rock, sonorità ambient più o meno dark e astratte con pattern experimental ancora molto musicali e “suonati”. Non è un caso che quest’ultima proposta sia in qualche modo una sorta di “progressione” del materiale pazientemente accumulato nella loro precedente trilogia (Gottes Synthesizer, Sequencer Liebe, Messias Maschine) ai quali s’aggiungono nuovi suoni di batteria e strumenti acustici, così come un harmonium e un pianoforte. Tutto suona gentile, molto cinematico ed elegiaco, gradevolissimo all’ascolto e velatamente agée, riportandoci ai tempi in cui la sperimentazione più avventurosa vedeva in prima fila nomi come Kraftwerk, Suicide, Klaus Schulze e Robert Fripp, produttori elettronici che adesso sarebbero considerati ai confini del pop. Eppure, l’onda lunga della kosmische musik conserva ancora tutto il suo fascino avant-garde, in particolar modo in questo caso dove le cesure sono comunque mantenute minimali e ben strutturate, sfiorando la parodia anni ottanta ma in maniera essenzialmente coerente e non convenzionale, dando luogo a partiture assai fluttuanti e meditative, incalzanti, introspettive e blandamente psichedeliche. La struttura ripetitiva di molti passaggi, l’attitudine ambient e drone music, le forme assai sintetizzate, rimandano inevitabilmente alle prime elaborazioni di musica elettronica popolare, qui ammendate da una ancora più filtrata e metanarrativa concettualizzazione.

 

Sankt Otten – Ich Bau Dir Ein Museum