Luigi Archetti – There

Luigi-Archetti-–-There

CD – Domizil

Lo sperimentatore svizzero Luigi Archetti alla sua seconda uscita su Domizil – la prima, nel 2007, fu Fragments On Speed, Slowless And Tedium – elabora penetranti e austere sequenze auditive, mettendole in forma con strutture adesso meno melodiche e attitudine da drone music, sempre mantenendo le frequenze e gli intrecci vividi, oscillanti, assieme alle molte sfumature fra i solchi, millimetricamente agite. I paesaggi sonori delineati danno vita ad atmosfere sognanti e ondivaghe, non offrendo punti di riferimento certi all’ascoltatore, nel solco d’una astrazione avvolgente e tesissima. Luigi Archetti non è nuovo nel mettere in scena lo spazio come un vettore di immagini in cui i vari impulsi s’incontrano l’un l’altro e anche in questo caso è quasi sottintesa un’immaginazione anche visuale al lavoro. Le nostre capacità percettive e vibrazionali sono messe alla prova e il rimodellamento stimola una maggiore resilienza ai sibili prolungati, così come le fascinazioni siderali permeate da malie space-cosmiche provocano la vertigine di uno spaesamento temporale. È una sorta di redenzione che ci purifica, un’ascesi artistica che sempre fa i conti con l’immaginazione e che esibisce comunque un particolare talento. In questa ambivalenza, fra senso della perdita e immersive nuove percezioni, le sonorità diventano aguzze come spilli, ci feriscono, suscitano inconsapevoli fragilità. La composizione è suddivisa in tre parti – rispettivamente di circa diciotto, ventisette e dieci minuti – ma quello che arriva all’ascoltatore è un continuum straniante, senza facili concessioni a un’estetica quietista, modulato in intrecci di particelle sonore dilatatissime e allucinate, sicuramente mai banali, comunque alquanto misteriose e coinvolgenti.

 

LUIGI ARCHETTI at Sonic Circuits