Floodwatch, are we advertising what we see?

Floodwatch

Alla pubblicità, siamo tutti, oramai, mestamente abituati. Da molto prima che la cultura del marketing si sviluppasse e creasse una vera e propria “professionalità del settore”, la pubblicità ha imparato a vivere e a prendere forma dentro tutti i tipi di media conosciuti. La fitta scia di informazioni che lasciamo alle nostre spalle, navigando in rete, danno forma ad un “manuale dei nostri interessi personali”, una sorta di profilo dettato dalle pagine web visitate. Ed è a questo profilo che la pubblicità on-line si rivolge. Da una equipe formata da artisti, designer, ricercatori ed esperti di privacy del calibro di Ashkan Soltani (Premio Pulitzer 2014 per il suo contributo sul caso Snowden), nasce Floodwatch: un’estensione gratuita di Google Chrome che cerca di rendere trasparenti molte pratiche pubblicitarie solitamente nascoste. Ribaltando un po’ il concetto di “raccolta degli interessi personali”, Floodwatch ci restituisce un catalogo di tutte le pubblicità che ci sono state proposte durante la nostra navigazione in rete, permettendoci di rivedere noi stessi attraverso lo sguardo dei meccanismi pubblicitari e dandoci uno strumento per cercare di capire quanto e come la nostra privacy sia oramai un’utopia. Floodwatch, che mira a svilupparsi in versioni più elaborate, permette, tra le altre cose, di sovrapporre il proprio profilo con altri similari, confrontare i propri dati con quelli relativi alla propria area demografica, valutare, attraverso una riflessione personale, la grossolana (o meno) capacità di indagine degli algoritmi di ricerca. Vale allora la pena guardare ciò che resta di noi stessi dentro lo spietato macinìo dei meccanismi pubblicitari? Benedetta Sabatini

 

Floodwatch – You Are Not Your Browser History