Noise is Full of Words, cumulative inaccurancy in communication

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Noise is Full of Words (Il Rumore è Pieno di Parole) è una performance artistica del collettivo spagnolo Void che indaga i sistemi di interpretazione e di riconoscimento di pattern tra differenti domini. Il lavoro utilizza la traduzione d’informazioni tra i sistemi musicali, parlati e di notazione, per creare senso da un’apparente casualità. Come il titolo del lavoro implica la percezione umana così la sua realizzazione è cablata da un punto di vista evolutivo per cercare di dare un senso di casualità. Questo dà luogo a molte anomalie percettive, come sentire il suono di voci e frammenti di discorso da sorgenti sonore astratte. Il rumore è pieno di parole che sottintendono questi fenomeni percettivi, utilizzando software di riconoscimento vocale per interpretare il rumore fatto da una chitarra elettrica. Il software rende poi quell’interpretazione in un testo senza senso, che a sua volta costituisce la base per una nuova partitura musicale. Ogni performance nella quale si dipana l’opera è documentata in un libro che contiene sia il testo e lo spartito musicale che ne deriva. Il processo, con i suoi molteplici strati di traduzione, imita anche il gioco dei “sussurri cinesi” in cui una persona sussurra un messaggio attraverso una fila di persone fino a quando l’ultimo giocatore annuncia il messaggio. Gli errori di solito si accumulano nel racconto in modo che il messaggio finale, come in Noise is Full of Words, è un flusso privo di significato – che si rende significativo – e diventa una metafora per la cumulativa imprecisione di interpretazione e traduzione nella comunicazione. Paul Prudence

 

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