Eleni Ikoniadou – The Rhythmic Event: Art, Media, And The Sonic

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È un fattore chiave nel rapporto tra spazio e tempo ma nella new media art quali ruoli non banali fanno gioco al sonoro? Questo sembra essere il punto di partenza nella puntuale ricerca di Eleni Ikoniadou, indagando le “forze” astratte ma presenti che il suono è in grado di scatenare. Attraverso l’analisi di alcune installazioni sonore specifiche la Ikoniadou mostra come l’uso di elementi audio spesso trascende la percezione di suoni e frequenze, mettendo in campo svariati sistemi astratti che concettualmente sovrascrivono quelle percezioni e generano differenti esperienze. È la “ritmicità” – come l’autrice la definisce – o “il momento d’arresto” nel flusso continuo d’informazioni quello che viene evocato. È scollegato dalle percezioni personali ed è alla base di questa analisi. Questo “continuum discreto” è descritto nella risonanza dei sistemi interattivi, attraverso sensazioni ipersoniche che ci riportano ad una “sovrapercezione”. La qualità ritmica dei suoni udibili – inoltre – sollecita un ripensamento della linearità del tempo, stimolando entità immaginarie e controbilanciando “l’oculocentrico” predominio nell’arte occidentale. Le decostruite opere d’arte audio sono poi considerate come astratte “rhythm machines” e sono metaforicamente giocate (played), percepite e riconosciute come tracce sonore nelle opere d’arte visiva. La premessa originale del libro è riportata sulla base di speculazioni teoriche e di un’analisi dell’opera ma il suo importante contributo è un’indagine del solitamente ignorato elemento di relazione col suono digitale, che crea “eventi” ritmici che chiaramente influiscono sui margini della nostra percezione.

 

Monthly Talk – Eleni Ikoniadou