Michael Edwards – For Rei As A Doe

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CD – Aural Terrains

Si utilizzano solo il pianoforte e un computer in questa composizione di Michael Edwards per Aural Terrains – For Rei As A Doe – e subito l’andamento querulo s’imprime all’ascolto e ci si sorprende successivamente il fatto che sia stato adoperato un software, realizzato appositamente dallo stesso autore, per la composizione e la gestione delle capacità tecniche, modulate su accordi millimetricamente dipanati su una linea costante di note e in una quietista ambientazione, evocativa e sempre trattenuta. Michael Edwards non è nuovo all’improvvisazione e all’elaborare tecniche di computer music per strumenti digitali in tempo reale facendo uso d’ambienti di composizione algoritmica indipendenti. Suonare un brano di tal fatta richiede per l’autore un’attitudine estremamente controllata nelle emozioni e meditativa: anche se il pezzo in origine fu realizzato per Rei Nakamura, pianista virtuoso e dalla tecnica sopraffina, seppur più decisa e immediata, la sfida è stata allora quella di lavorare sulle risonanze del pianoforte in una maniera si dolce ma non affatto new age. Il software è concepito per quattro voci: una per ciascuna mano del pianista più altre due per le voci alte e basse di una emulazione di sintesi analogica riprodotta dal computer e mescolata ad altri file audio in quattro canali. L’assegnazione di parti contrappuntistiche per ciascuna delle quattro voci è determinata da una routine di permutazione in cui ci sono 24 possibili variazioni delle quattro voci. La scelta di quale delle tre frasi usare è anche decisa da una permutazione solo parzialmente ripetuta. La magia è quella che tutto infine risulti frutto d’un umana e molto paziente improvvisazione, estemporanea e poetica, contemplativa e musicalissima.

 

Michael Edwards — for rei as a doe [extract]