Aposematic Jacket, cameras as improper weapons

AposematicJacket

La “sorveglianza inversa” o la registrazione di un’attività da parte di un partecipante, di solito con piccole e portatili-indossabili telecamere, implica non solo un cambiamento di prospettiva ma anche un diverso equilibrio di potere. Il collettivo Shinseungback Kimyonghun ha creato un autentico abito di contro-sorveglianza per la loro opera titolata “Aposematiche Jacket“. Si tratta di una giacca con molteplici piccole “telecamere” cucite (o lenti con schede Raspberry Pi, pronte a registrare e pubblicare on-line con la semplice pressione di un tasto). Definito come un dispositivo di auto-difesa anti-aggressione, la giacca è una versione “su misura” delle tante telecamere con le quali abbiamo iniziato ad avere dimestichezza (nella sorveglianza casalinga, con le GoPro, i Google Glass e le Dash Cams, ad esempio). Ma se le telecamere sono per l’auto-difesa, possono anche essere considerate alla stregua di spine d’un istrice – come suggerisce il collettivo – o armi improprie, che noi sfoggiamo come super-poteri surrogati (una visione supplementare, registrata in maniera sicura) al fine di proteggere noi stessi. Se è così, questo cambia il suo valore semantico che dovrà essere rapidamente reinterpretato e assorbito.

 

Aposematic Jacket

 

Aposematic Jacket from Shinseungback Kimyonghun on <a