Radio Cegeste – three inclements (the ocean does not mean to be listened to)

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CD – Consumer Waste

La difformità degli spazi sonori agiti è subito evidente in queste tre registrazioni – le prime due di quasi otto minuti e l’altra di poco più di dodici – effettuate in molteplici ambientazioni in una riserva naturale in Nuova Zelanda, la Kapiti Island, area famosa per le sue alte scogliere e per essere considerato un sito ornitologico d’assoluto rilevo. Nonostante il documento sonoro sia stato realizzato in un’isola rinomata per le varietà d’uccelli presenti, ci sono tuttavia molte poche registrazioni di volatili da essere ascoltate, quasi sempre in sottofondo. Si è preferito insomma, focalizzare l’attenzione su un più ampio contesto e il progetto, scaturito da una residenza artistica, è stato registrato tutto in un sol giorno – ad essere precisi – intorno alla zona di Waiorua Bay, dove un ricevitore, una vecchia radio multibanda marittima, è stato utilizzato come un orecchio che ascolta all’interno dei campi e delle coste, accordando le sue sintonie con i suoni naturali presenti e utilizzando in aggiunta vari tipi di microfoni. Il tentativo è quello di considerare – al tempo stesso – l’idea di segnale e le registrazioni correlate, in guisa d’una perdita di luogo, un palinsesto di una narrazione sottostante che testimonia a suo modo degli storici metodi di comunicazione e del fascino d’un isola passata attraverso episodi prima di forte sfruttamento e poi di conservazione e ripristino. Le sintonizzazioni potrebbero essere interpretate anche come un soverchiante impulso di arrendevolezza in relazione alla natura: comunque si tratta di regioni liminari, preservate e condizionate in qualsiasi azione d’uso comune, luoghi apparentemente “vuoti”, spazi “naturali”, che richiedono comunque modulazioni accurate per carpirne i segreti e l’essenza.

 

Radio Cegeste – a lagoon considered against its archival image