Stephen Christopher Stamper – Echoic

StephenChristoferStamper

CD – Runningonair

La memoria sensoriale si divide essenzialmente in due principali e distinte categorie: la memoria iconica (visiva) e quella ecoica (uditiva). Quest’ultima interviene quando l’informazione viene prima elaborata attraverso un atto – anche involontario – di ascolto. La memoria sensoriale uditiva è a tutti gli effetti quindi una memoria a breve termine e si riferisce al modo in cui il cervello può fare una copia esatta di ciò che si ascolta, fissando il tutto per periodi molto brevi, circa 2-4 secondi. Dice l’autore di Echoic, Stephen Christopher Stamper: “la genesi di questo album parte da una scatola di scarpe piena di vecchie musicassette che avevo trascinato in giro per oltre venti anni, registrazioni fatte dai miei amici e da me”, una sorta di “taccuino musicale scarabocchiato”, frammenti di pensieri e idee codificate nel profondo subconscio magnetico del nastro, in pratica “una forma tangibile di memoria a lungo termine”. Temendo di perdere questi ricordi preziosi, utilizzando un vecchio walkman e con molta pazienza Stamper iniziò quindi a digitalizzazione il suo archivio personale. Per ricordare informazioni verbali a lungo termine è necessario infatti elaborarle in base ad un preciso significato, ecco allora il sound-artista manipolare estratti remoti, passandoli al vaglio del suo attuale set-up da performance live, sottoponendo vecchie registrazioni a delay e svariati altri filtri digitali. Frammenti audio di non più di quattro secondi, “memoria echoic” alla quale sovrapporre la presente, che costringe lo sperimentatore a ri-sentire suoni familiari in maniera completamente nuova. L’effetto – anche scevro da troppa teoria – è quello comunque di amabili sequenze ambientali, droni e feedback, imbastiti all’interno di strutture melodiche ben definite: non procedimenti assolutamente inediti ma comunque di gran qualità e tecnica.

 

Stephen Christopher Stamper – Echoic | Excerpts