Le Forbici Di Manitù – Automitoantologia

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Box CD+Book – Sussidiaria

Tornano con una lussuosa edizione rievocativa Le Forbici Di Manitù, collettivo che si deve al fantomatico Manitù Rossi, ad Andrea Landini, a Enrico Marani e Vittore Baroni. Automitoantologia si presenta nelle forme di una raccolta di “30 anni di ritagli, rarità e inediti”, pubblicazione resa particolarmente interessante da un artwork ricco ed elaborato, con un booklet di ben 72 pagine a ripercorrere storie ed eventi di questo obliquo combo, che in proprio sembra porsi l’annosa questione di quanto e come la scena indipendente italiana sia cambiata in queste decadi. Si è passati dagli anni ottanta ad oggi, dalle prime pulsioni delle sub-culture post-punk e new wave alle contaminazioni folk-kitsch e noise, intrise dei primi vagiti industrial, per non parlare inoltre di come le fascinazioni esotiche-vintage abbiano attecchito anche a quelle latitudini e di come una quintessenza rock percorra comunque gran parte delle “forbicesche” esplorazioni. Non tutto il materiale raccolto ha forma compiuta, alcune tracce sono state proposte infatti solo in qualità di ”documenti storici”: è il caso di una straniante “Io Ho In Mente Te”, ballata pop scritta da Mogol per l’Equipe 84, qui voltata a nenia quasi-minimalista o di “Tagliare”, pezzo electroide dove fa capolino la voce della piccola Erika Ciani. Insomma, Le Forbici Di Manitù sono gli antesignani nazionali di qualsiasi più o meno facile, popolare e/o concettuosa citazione, remake o rilettura linguistica (e in questo fa fede anche la cover di una davvero urticante e generazionale “Religion” dei PIL). Si chiude con “Preti Pedofili”, brano composto da Baroni a quattro mani con Satana Cianciulli, altro membro fondatore delle Forbici, formalmente uscito dal gruppo nel 1990 ma spesso presente nelle celebrazioni pubbliche del collettivo. In una sola parola: imperdibile.

 

Le Forbici Di Manitù – Damento tan Creppo