Fabio Perletta – Interstitial Spaces

InterstitialSpace

CD – Farmacia901

La prima traccia è di ventotto minuti dei quali i primi cinque passati in un quasi assoluto silenzio. Dobbiamo alzare consistentemente l’audio del mixer facendo ripartire il cd dall’inizio per concederci la percezione di fievoli emergenze auditive. Eppure nelle note della release sheet il consiglio è quello d’una esperienza destinata ad essere vissuta a basso volume e in una stanza silenziosa. Una sensibilizzazione all’ascolto così imposta sortisce subitaneamente l’effetto di un’attenzione aumentata, inducendo a sintonie sottili e predisponendo ad una cura altrettanto minuziosa, in virtù di focalizzare al meglio ogni dettaglio. Interstitial Spaces è il seguito di Field: Atom(s) Entropy e con questo suo nuovo lavoro Fabio Perletta indaga l’omonimo fenomeno fisico che nello specifico d’un vuoto o in una discrepanza tra spazi pieni di struttura o di materia realizza il suo campo d’azione. Sono risonanze insolite ma raffinatissime quelle registrate negli studi di Roseto degli Abruzzi, divise in due composizioni distinte, ciascuna sviluppo ed esplorazione delle particelle più minime e nascoste, attraversate da frequenze ispide, realizzate utilizzando un software autocostruito chiamato Seijaku (il silenzio). La seconda delle due lunghe suite – entrambe registrate tra maggio e ottobre del 2013 – contiene campioni di Alessandro Romano, catturati in presa diretta al Within 01 Festival il 13 settembre 2012 presso l’Ex Convento di Colli Del Tronto, una tipologia di performance che prevedeva l’azione collaborativa di più musicisti, ciascuno dei quali agenti all’interno di uno spazio comprendente anche altoparlanti e pubblico. Il lavoro di Perletta è comunque molto coerente e strutturato, seppure impalpabile e dotato anche di una sua grazia intrinseca, assolutamente nel solco delle sempre interessanti proposte che fanno capolino sulla sua Farmacia901, un’etichetta da tenere d’occhio e che ha già visto all’opera fior di sperimentatori, fra i quali Richard Chartier, Yann Novak, Erik Ursich, solo per citarne alcuni tra gli stranieri, sebbene anche di validissimi e italiani ce né una vasta scelta.

 

Fabio Perletta — Interstitial Spaces (Excerpt)