Illuha – Interstices

Illuha - Interstices

CD – 12K

Dietro il moniker Illuha si nascondono lo sperimentatore nipponico Tomoyoshi Date ed il cosmopolita Corey Fuller, entrambi sound-artisti i cui primi lavori sono databili nella seconda metà della decade passata, ultima generazione quindi – se non ultimissima – di manipolatori audio che intrecciano ambient, field recording e microsound. Il duo ha già avuto modo di collimare approcci e visioni musicali nel precedente album, “Shizuku”, uscita del 2011, lavoro che pure come l’attuale era ascrivibile ad un contesto di pura improvvisazione ed era forte d’un luogo fisico dove relazionarsi e dar vita ad un progetto, un ambiente molto caratterizzato ed evocativo. In “Shizuku” l’ubicazione era quella d’una maestosa ed antica chiesa, adesso invece i due musicisti si sono ritrovati in una stanza, non troppo lontana dalla città e non completamente immersa in una foresta, una zona d’operatività liminale, un luogo che non è alcun luogo e dove si consuma un tempo che non è alcun tempo, dove la combinazione dei suoni, il loro fluire incondizionato e gentile scandisce le giornate assieme agli accadimenti quotidiani consueti, che comprendono non solo il lavoro ma la vita nella sua interezza. Certo, la cura maniacale per i dettagli è evidente, ma Date e Fuller sanno anche che la forza della creazione, non è solo semplicemente nell’atto stesso e questo riporta all’antica tensione fra arte e vita: “non si può sfuggire al mondo così bene che attraverso l´arte e non ci si può legare maggiormente ad esso come attraverso l´arte” questo affermava Goethe e in qualche modo questa lezione risuona purissima ed essenziale in “Interstices”, pieghe nelle quali la superbia dell’arte e la volgarità della vita stessa vengono magicamente messe in sospensione.