Stranger Visions, Somatic Traces Of DNA

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Chiunque abbia vissuto a New York negli ultimi mesi potrebbe comunque essere ignaro delle Stranger Visions di Heather Dewey-Hagborg. Questo è un progetto che esaspera il concetto di sorveglianza, permettendo così di insinuarsi nella nostra sfera più intima e privata: il nostro profilo genetico. L’artista è stata impegnata nel raccogliere capelli, mozziconi di sigarette e chewing-gum dagli angoli delle strade e negli spazi pubblici, prima di estrarne il DNA e inserire i dati ottenuti in un software in grado di ricostruire la forma facciale dei proprietari del materiale organico. Utilizzando una stampante 3D, Heather Dewey-Hagborg ha trasformato quei residui in sculture ritratto realistiche. Questo gesto provocatorio pone la questione dell’estrema facilità d’individuazione e di manipolazione delle informazioni genetiche di un individuo: ognuno di noi continuamente lascia attorno tracce biologiche che sono molto facili da rubare. È parte della nostra natura come soggetti incarnati – non c’è alcun consenso che puoi rifiutarti di firmare, nessun modulo per la scelta di non inserire dati personali. La conservazione e la manipolazione dell’informazione genetica è una realtà che oggi ha implicazioni pratiche in attività mediche di scienza e medicina forense. Stranger Visions è timorosa dell’involuzione di questa realtà in uno scenario che sembra fantascienza ma è già drammaticamente a noi quotidiano, uno scenario in cui è assai facile implementare il più radicale dei furti di identità: determinismo genetico e clonazione assieme. Per la Dewey-Hagborg la situazione è estremamente delicata, tanto che sul suo blog esprime dubbi circa il rilascio open source del software utilizzato per ricostruire i volti: immaginatene i possibili usi!
Ylenia Cafaro

Stranger Visions, Somatic Traces Of DNA