Neeraj Bhatia, Lola Sheppard – Bracket—Goes Soft—Almanac 2

Neeraj-Bhatia_Lola-Sheppard

Actar, ISBN-13: 978-8415391029, 363 pages, 2013, English, UK

Quando una rivista specializzata in architettura di lusso dedica spazio al “software” è solito aspettarsi pagine riempite con un sacco di strutture renderizzate in 3D oppure articoli relativi ai cellulari, mancando un interesse autentico sulle molte questioni cruciali riguardanti tecnologie e società. Ma questo non è il caso qui. Infatti, questo numero di Bracket (un almanacco annuale che si autodefinisce come “al bivio fra architettura, ambiente e cultura digitale”) è dedicato al concetto di “soft”, in riferimento alla politica, agli spazi, al potere e – naturalmente – ai software. Così un enorme numero di sistemi “soft” e temporanei a vari livelli è stato selezionato e illustrato, includendo anche diversi suggerimenti dal passato; per esempio, idea di Negroponte nel suo libro del 1975 “Soft Architecture Machine” circa un’applicazione software che facilita la partecipazione degli utenti nella progettazione, riconsiderando il concetto di paternità autoriale – o il saggio di Jon Cummings circa i differenti esperimenti di design alla fine degli anni sessanta a Vienna, come ad esempio quelli svolti da Hans Hollein (“Mobile Office”), Walter Pichler (“TV-Helmet”) o Haus-Rucker-Co (“Mind Expander”). Progetti più recenti sono anche considerati, incluse rilassanti piattaforme che simulano livelli di temperatura della Corrente del Golfo (“Digestible Gulf Stream” by Peter Philippe Rahm), o l’installazione di Fabric | ch, “Arctic Opening”, che utilizza centinaia di diodi luminosi per riprodurre in remoto la luce del circolo polare artico. Un influente selezione delle idee, formulata su vari livelli e felicemente transdisciplinare – qualcosa che l’arte contemporanea farebbe bene a imparare.