edited by Stefan Sonvilla-Weiss, 
Mashup Cultures


edited by Stefan Sonvilla-Weiss

Springer
, ISBN-13: 978-3709100950
256 pages, 2010, English
Le strategie partecipative che coinvolgono la manipolazione collettiva di contenuti digitali sono state in passato ostacolate a causa di preoccupazioni circa i diritti di proprietà intellettuale, ma diventano sempre più ben accolte, ora che i social network commerciali hanno iniziato a comprenderne l’intrinseco potenziale ricreativo. Sonvilla-Weiss ha dichiarato che ha scelto “Mashup Cultures” come titolo per questo libro, perché negli “sviluppi del web si denota una combinazione di dati o di funzionalità da due o più fonti esterne utili a creare un nuovo servizio,” una definizione che sembra ancora più appropriata quando applicata alla cultura . Questa antologia raccoglie testi provenienti da settori molto diversi della ricerca sull’importanza delle pratiche di remix. Nell’introduzione l’autore chiarisce quali condizioni retiene siano utili per un mashup significativo, mentre i capitoli successivi documentano diversi tipi di mashup, dalla letteratura alla formazione. Le pratiche di appropriazione giapponesi (produzione di contenuti amatoriali basati su caratteri commerciali) descritte da Mizuko Ito, ad esempio, sono ormai una tradizione consolidata. La tassonomia di mashup di Eduardo Navas sembra poi essere centrale, definendo il mashup “regressivo” (oggetti culturali nuovi ottenuti da quelli precedenti), il mashup “riflessivo” (un flusso costante di informazioni che diventano fonte di un remix performativo) e il “remix rigenerativo” (che interviene sul materiale originale). La ricombinazione di contenuti digitali si è evoluta da concetto sperimentale a paradigma liberamente riconosciuto per la creazione di una cultura contemporanea significativa, in grado di interagire con diversi manufatti culturali con abbondanza di interesse e, infine, nessuna paura.