Antidatamining BOT, kamikaze finanziario

Antidatamining BOT

Con il progetto Antidatamining il collettivo RYBN dal 2006 utilizza gli strumenti del datamining (l’estrazione di sapere da grandi quantità di dati attraverso metodi automatici) sovvertendone gli obiettivi, per costruire rappresentazioni o analisi inusuali dei meccanismi sociali e finanziari della nostra società. Ad esempio “Flashcrash Sonification” è una rappresentazione grafica e sonora del krack di 20 minuti (e 1000.000.000.000 USD persi) causato il 6 maggio 2010 da alcuni trading bots, cioè software per la compravendita finanziaria automatizzata.” ADM/MLP” è invece un prototipo di automazione delle previsioni di andamento del mercato, progettato con il fine ultimo di poter sopprimere il fattore umano nelle decisioni finanziarie, fattore che è ancora una causa determinante di approssimazioni ed errori. L’ultimo software sviluppato è un trading bot amatoriale progettato dal collettivo e avviato ad investire sui mercati finanziari. Il suo obiettivo non è però il guadagno, ma al contrario la bancarotta. Con un capitale iniziale di circa diecimila euro, il BOT prende decisioni appositamente sconvenienti, con l’ausilio di algoritmi interni, che possono essere influenzate anche da parametri arbitrari esterni con l’obiettivo di identificare ed anticipare le mosse future dei mercati. Le decisioni e le conseguenti azioni del bot sono verificabili quotidianamente: una pagina del sito ad esso dedicata contiene tutti i relativi dati finanziari aggiornati in tempo reale compreso un conto alla rovescia impostato sul preciso momento in cui si prevede il fallimento definitivo. Anche questo progetto, come i precedenti lavori del collettivo RYBN, stupisce per l’utilizzo bizzarro (in questo caso estremo) ma impeccabile di una risorsa apparentemente neutra come il datamining. Ma ciò che rende emblematica questa operazione è la sua sferzante ironia sui meccanismi dell’attuale mondo finanziario: organizzare energie intellettuali per mirare al guadagno più esasperato e alla speculazione più estrema ha lo stesso risultato distruttivo di un grottesco software kamikaze, programmato scientificamente all’autodistruzione attraverso il fallimento.

Chiara Ciociola