TinyRiot, il suono di un migliaio di (piccole) rivolte

TinyRiot

Per la maggior parte delle dimostrazioni e proteste di piazza è difficile individuare esattamente chi lancia la prima bottiglia. In mezzo a un tale mare di persone coinvolte in uno stato d’animo collettivo, il senso di anonimato generato può essere molto potente. Nel mai nascosto, internazionale abisso del mondo dell’iPhone (le reti, gli utenti e l’apparato stesso), la percezione dell’anonimato nella collettività è frenata dal numero di telefono registrato e dal tracciamento delle coordinate GPS. Gli sviluppatori di social network stanno cercando di trovare sempre più espedienti per implementare le attuali piattaforme e migliorare l’utilizzo e il fascino delle loro applicazioni. Le app per iPhone che riguardano la condivisione di esperienze e contenuti, che offrono senza dubbio una serie di vantaggi, richiedono però nomi utente nuovi o pre-esistenti, indirizzi email, oppure spesso coinvolgono terze parti richiedendo per la condivisione account pre-registrati su piattaforme di social network come Twitter, Facebook e Youtube. Una delle caratteristiche principali dell’applicazione ‘TinyRiot‘, che fornisce una colonna sonora catartica ai suoi utenti scossi da ‘piccoli’ attacchi di frustrazione, è che non richiede agli utenti di accedere o registrarsi per condividere contenuti. Non appena gli utenti si registrano, nominano e danno l’autorizzazione, i loro video sono automaticamente caricati su un account condiviso su YouTube che agisce come un sotto-piattaforma dove gli utenti possono condividere e guardare i video di tutti gli altri in tempo reale. A loro volta, i video appaiono incorporati nella homepage dell’applicazione che mostra anche le coordinate GPS tramite un GoogleMap API modificato, con icone a comparsa che mostrano dove i TinyRiots si sono verificati in tutto il mondo. Oltre alla localizzazione, ciò che rende unico ogni video è la modalità di utilizzo delle funzioni audio e video dell’ iPhone. Lo scuotimento così come da prassi indicata, e le principali funzioni dell’applicazione beneficiano di due aspetti della conformazione tecnica dell’iPhone – cioè le posizioni relative della fotocamera e del flash così come il microfono e l’altoparlante. Con l’altoparlante a soli pochi centimetri di distanza, viene attivato un ululante e riverberante feedback in modo che il microfono interno inizi la registrazione audio. Allo stesso tempo, gli utenti agitano il loro iPhone facendo una ripresa video, mentre l’impulso del flash della fotocamera è sincronizzato e dal momento che l’obiettivo è a pochi millimetri di lato, appaiono nanosecondi di flash accecanti e feedback visivi sullo schermo-mirino dell’utente. Esteticamente, quello che sarebbe un normale video assume un effetto disorientante che è allo stesso modo divertente e accecante. La colonna sonora si basa su una serie di campioni pre-caricati e non appena l’utenti si agita, viene emesso un assortimento casuale di suoni heavy metal. Per semplicità è stato scelto un formato di chitarra 8-beat e batteria poichè gli sviluppatori hanno notato una somiglianza dll’applicazione al modo degli adolescenti, i quali solitamente una volta avuti gli strumenti e indipendentemente dalle abilità musicali, iniziano subito a suonare con grande e aggressivo impeto. TinyRiot sta all’essere un’applicazione così come stanno al rock gli adolescenti, che suonano in modo violento agitando tutto il più possibile. In tal modo, il metodo di campionamento basato sul gesto e remixaggio compie un ulteriore passo verso la costruzione di una propria piattaforma. Vedendo il potenziale nel formato, gli sviluppatori principali di TinyRiot Sembo Kensuke del gruppo di media-artist Exonemo e Taeji Sawai, che ha lavorato a lungo su composizio musicale e tecnologie con i The Boredoms, hanno collaborato con il frontman degli Atari Teenage Riot Alec Empire e hanno recentemente pubblicato Atari Tiny Riot come applicazione. Gli utenti sono invitati a giocare con campioni di battute e accordi degli artisti. Versi di un testo come “Anonymous Teenage Riot” ridondano di cacofonia e si allineano con lo spirito degli sviluppatori e della band. In termini di partecipazione il progetto è inquadrato nella tradizione dei movimenti collettivi e di collaborazione, i video anonimi degli utente vengono caricati sulla pagina di TinyRiot in cui i fan guardano i propri “riot” con il solito meccanismo virale. Grazie al caricamento anonimo, l’applicazione crea un collettivo anonimo internazionale. Poichè il social networking non si combatte più, ma si sviluppa e intensifica il proprio imperativo di connettività sempre costantemente, i parametri della condivisione e della privacy si manifestano in una forma controversa per gli utenti. Gli utenti di TinyRiot trovano più o meno se stessi, uniti da una pressione associativa o condividendo l’imbarazzo delle connessioni di amici mantenute sui social network in cui essi partecipano. Gli utenti TinyRiot possono eludere la scelta di nomi utente o avatar, comunque, anche una volta che un video è stato caricato sull’account apposito di YouTube, poiché gli sviluppatori dell’applicazione hanno incluso un prompt per gli utenti propensi a condividere ulteriormente i propri video sulle attuali piattaforme sociali. Il modello di condivisione anonima o di registrazione video di spazi pubblici è riemerso negli ultimi anni come un problema intrecciato sia con la privacy che con l’etica. Entrambi sono stati messi in evidenza dall’ampio livello di copertura di Wikileaks e dalle sue procedure e politiche di sottoscrizione, così come nella recente legislazione in alcuni stati degli Stati Uniti dove è diventato illegale registrare video di applicazione della legge. Infatti, questi problemi rimarranno un fastidioso impedimento per gli sviluppatori di social networking, e su come possano portare avanti l’idea di contenuti sempre più generato dagli utenti contro il dominio delle superautostrade dell’informazione.

Vicente Gutierrez