Adrian Mackenzie – Wirelessness, Radical Empiricism in Network Cultures

The MIT Press

The MIT Press, 2010, 256 pp., ISBN-13: 978-0-262-01464-9
Dopo anni tracorsi a parlare della rivoluzione nella percezione dello spazio indotta dal tempo reale delle reti IT, il forte trend industriale di passare al wireless quando possibile ha pervaso lo spazio e le abitudini. Spinti dall’industria ci stiamo lentamente “sbarazzando dei cavi”, come se i cavi fossero parassiti, ma stiamo inconsciamente cambiando la nostra cultura, senza essere consapevoli di ciò che sta realmente accadendo tecnologicamente. Mackenzie obietta efficacemente l’uso di dare per scontate le connessioni e le comunicazioni wireless (come se si trattasse di un qualche oscuro “servizio pubblico”). La sua definizione di “comunicazione senza fili” dice che essa “indica un trend esperienzale che va verso il coinvolgimento con le cose, gli oggetti, i gadget, le nifrastrutture e i servizi, intriso di sensazioni indistinte e pratiche di cambiamento legate alla rete”. Questa esperienza del cambiamento è spiegata scrupolosamente capitolo per capitolo, attraverso i principi algoritmici della trasmissione, la percezione fisica di trasmettitori e antenne, gli investimenti postcoloniali nei paesi del terzo mondo, la copertura wireless e una quantità di altre attività correlate. Inoltre il suo “empirismo radicale” è davvero efficace. Egli combina un approccio teoricamente rigoroso con considerazioni empiriche, senza mai perdere l’interesse del lettore. Mackenzie offre un’analisi delle reti contemporanee, che si fonda sulla idea visionaria di “Hertzian Landscape” di William Mitchell, e allo stesso tempo traccia il significato dell’origine della scomparsa dei segnali, in uno stile avvincente. Probabilmente avrebbe apprezzato molto le performance dei Men In Grey, che sono tuttavia comparsi appena dopo l’uscita di questo importante libro.