Luis Felipe Ortega, Israel Martinez – Triptych

Luis Felipe Ortega

Aagoo Rec., dvd, 2011, ACO026
La simbiosi tra un video artista e un musicista può portare a sinergie inaspettatamente efficaci quando entrambi scelgono un territorio condiviso da indagare. Questo è quello che è successo a Luis Felipe Ortega e Israele Martinez che hanno prodotto questa intrigante opera audio-visiva su ciò che essi definiscono come “il carattere scultoreo del paesaggio.” Le loro esplorazioni multi-sensoriali congiunte hanno alcune caratteristiche peculiari. Infatti, il rapporto tra suono e immagine è qui un dialogo reale fatto attraverso l’uso cosciente (sincrono e asincrono) della lingua del tempo. Il tempo è attentamente sintonizzato con le immagini in movimento e i ritmi dispersi dei suoni, entrambi in costante sviluppo. In Triptych la lentezza e la tranquillità sono a volte perfettamente intrecciate, tanto da indurre una gradevole reazione anche sugli altri sensi. Le forme, infatti, assumono a tratti una caratteristica virtuale “tattile”, e il silenzio può diventare “gustoso”, grazie alle belle immagini. Il territorio fisico, quindi, diventa uno spazio specifico ritratto in una nuova prospettiva: è astratto, pur mantenendo le sue qualità fisiche molto specifiche. Gli autori sono entrati nello spazio del turista con gli occhi del viaggiatore. La differenza fondamentale tra i due approcci si risolve nel rendering visivo e auditivo dello spazio. Si tratta di uno spazio costantemente in transito, dove l’improvviso cambiamento di ambiente segna un cambiamento di spazio, e il viaggiatore è consapevole di questo, che simultanemanete trasforma ogni nuovo spazio in una dimensione personale.