Trail Blazers, i sei gradi di separazione su web

Theo Seemann

Il Trail blazing ha una sorta di appeal da vecchio West. Amplificando l’attitudine del rilassato, smanettone e poltrone ‘Pro Surfer’, come l’ha etichettato Marisa Olson, Trail Blazers porta, in maniera eccellente, l’idea del navigatore in rete “professionista”, in una dimensione sociale. I Trail Blazers sono quindi delle sorta di navigatori in rete all’ennesima potenza; il “Pro Surfer” incontra il “Lottatore HTML”. I partecipanti lasciano la privacy delle loro case o uffici, e si riuniscono in grandi stanze. IL progetto è di Theo Seemann, uno studente del pioniere dell’arte online Olia Lialina, alla Merz Akademie di Stoccarda. Seemann ha progettato Trail Blazers come un surfing match: il vincitore è la persona che riesce a trovare il percorso più breve tra due siti, avendo a disposizione per la navigazione il solo mouse. Il giocatore non ha la tastiera e non può usare un motore di ricerca. Il gioco è possibile solo grazie ad un browser leggermente modificato che registra ogni click. Oltre ad essere molto divertente il progetto sembrerebbe anche una dichiarazione di guerra al motore di ricerca. E’ un ritorno al sentire del primo Web, quando la navigazione in gran parte dipendeva dai link. E in questo senso è anche un ritorno ad un web (davvero) sociale. In un momento in cui i motori di ricerca, e in particolare Google, suggeriscono sempre più la via da seguire (‘forse cercavi…?/Did you mean..?’), il link di navigazione è l’equivalente digitale dei sei gradi di separazione. I giocatori invece si guardano attorno e si rendono conto dove si trovano, con il risultato di una forma più profonda di navigazione web. Con la mano saldamente posizionata sul mouse, si va alla conquista del mondo di dati, viaggiando da host a host. I Trail Blazers fanno questo, e lo fanno velocemente, un po’ come in “Fuori in sessanta secondi”.
Come in quel film i Trail Blazers hanno la loro colonna sonora, la cui musica è tipica dell’autostrada digitale tedesca.

Josephine Bosma