The Fountainhead è il titolo di una recente rivisitazione dell’omonimo film del 1949 (diretto da King Vidor) messa in opera da Société Réaliste, un collettivo artistico parigino fondato nel 2004 da Ferenc Gróf e Jean-Baptiste Naudy. Il film di Vidor prendeva il nome dal celebre romanzo di Any Rand e rappresentava dunque un autentico manifesto dell’oggettivismo, la prospettiva ideale che la filosofia di origine russa fondava sull’individualismo e su di un sistema politico-economico in grado di assicurare la piena realizzazione dei propri valori individuali; in sintesi (e con qualche approssimazione): un capitalismo allo stato puro rispetto al quale risulta intollerabile ogni forma di assistenza sociale. Nella decostruzione messa in atto dal collettivo parigino scompaiono dal film tutti gli attori e, con essi, ogni dialogo; cosa resta quindi dell’opera originale? Restano gli ambienti e gli spazi architettonici caratteristici della New York di metà Novecento, un flusso che, nell’intepretazione di Société Réaliste, materializza dottrine moderniste e simbolizza la sfida prometeica raccolta dagli architetti dell’epoca.

Vito Campanelli