Marina Rosenfeld – Plastic Materials

Marina Rosenfeld

CD – Room40
Marina Rosenfeld è piuttosto nota nelle scene underground neworkesi (e non solo) per la stringente combinazione d’un atipico turntablism concettuoso assieme a sperimentazioni di matrice più avant-garde e autorale. Anche in “Plastic Materials” alcune delle strutture elettroacustiche tipiche del suo catalogo sonoro, ritornano a far capolino fra blip e ticchettii, assommandosi a decostruiti gorgheggi, ispide vibrazioni e riverberi improvvisativi. Intrecci nei quali trovano spazio anche siparietti fuzzy-soul, risolini e lamenti, note pianistiche e gentili ripetizioni in sequenza. Si sovrappongono – insomma – più pattern acustico-digitali, fragili, assai immaginativi, astrusi ma allo stesso tempo contigui d’una effimera e schizoide quotidianità. Un album che si rivela alquanto di frontiera, così carico di musicali borbottii e non facilmente identificabili segnali auditivi, rappreso fra accorati disturbi, frammenti di voci umane ed altri impalpabili suoni. Costruzioni inaspettate, periferici assemblamenti di note oblique e melodie, trattamenti esitanti, in divenire, vividi per contrasto e varietà: dagli effetti che non certo si possono eludere.