edited by Wolfgang Sützl & Geoff Cox – Creating Insecurity: art and culture in the age of security, DATA browser 04

edited by Wolfgang Sützl

Autonomedia, ISBN 978-1570272059, UK, 2009, English
La quarta antologia di testi realizzata dal gruppo di curatori della collana DATA Browser è focalizzata sulla “sicurezza”, un termine tanto ambiguo, quanto popolare, sfruttato dai governi per asserire la sua necessità, programmabilità e il conseguente bisogno di costruire una infrastruttura di sicurezza. L’artificiosità di quest’approccio le pericolose conseguenze dell’attuale unilaterale ansia per la sicurezza, ha ispirato i curatori che aprono questo libro con il testo scritto da Giorgio Agamben dopo l’11 Settembre, e proseguono raccogliendo i contributi dal solito competente manipolo di scrittori. Fra questi c’e’ il confuso e inquietante immaginario creato da Konrad Becker, una critica strutturata alla sicurezza ottenuta tramite software dai due curatori e un brano che connette politica e arte di Brian Holmes, insieme ad una serie di opere brevemente illustrate, alterando i contributi teorici. La sicurezza è un qualcosa che può essere facilmente “venduta” ai cittadini attraverso una certa dose di luccicante tecnologia affogata in un’ampia gamma di dispositivi (dall’hardware della sorveglianza al software del controllo). Inoltre, la determinazione dell’insicurezza (o la sua creazione, come suggerisce il titolo) può essere comparata alla necessità creativa nel marketing con un grosso appeal nei confronti dell’individuo. Andando oltre la minaccia della “sorveglianza”, qui il dibattito ruote intorno a come la chimera della sicurezza possa condannare qualsiasi cosa non sia “calcolata”, come solitamente è l’arte. Per cui se sicurezza implica una permanente incertezza che dev’essere costantemente rassicurata, mettere in discussione le sue basi teoriche può definitivamente rompere il circolo vizioso creato dalle autorità.