DNE – 47 Songs Humans Shouldn’t Sing

DNE

CD – Room40
Appare di sicuro convincente l’idea che ci suggerisce l’impossibilità a cantare certi brani. Non aspettatevi – tuttavia – nelle 47 piccole partiture dell’australiano Eugene Carchesio, aka DNE, d’imbattervi in qualsivoglia intreccio ‘sintetico’. Il costrutto è quello piuttosto d’improvvisazioni avant-garde risalenti alla seconda metà degli anni ottanta, periodo nel quale il ‘post-punk internazionale’ esaurita in parte la carica dei primi tempi, ancora recuperava sperimentazioni astratte ed artistiche, perseguendo bene ancor più antiche pulsioni anarco-dadaiste. Atti gratuiti che non accettano conseguenze, nelle forme libere ed assai contaminate che hanno come antecedenti – in differenti stagioni – individualità come quelle di Albert Ayler o James Change, queste incisioni, andate prima disperse, si ristampano adesso nelle forme di visionarie miniature. ‘Non è più questione di note, ma di sentimenti’ verrebbe da dire parafrasando il maestro del free-jazz appena citato. Trame che si dipanano nel tempo, contorsioni elettriche, clownesche ed eccentriche, profezie sonore provenienti da epoche oramai lontane.