Connect, una scultura cinetica che modella il caos

andreas

Connect è una scultura cinetica che da forma al caos attraverso delle sfere d’acciaio oscillanti. L’opera creata dall’artista tedesco Andreas Muxel genera dei comportamenti complessi nonostante la sua struttura e le sue regole siano molto semplici. Consiste in 13 moduli composti ognuno da un microntrollore, un motore elettrico e una palla d’acciaio collegati da una banda di gomma. Ogni modulo include un sensore pienzo che attiva l’oscillazione. L’impulso fisico è trasportato da due magneti. Grazie al magnetismo questo trasportatore si attacca ad una delle sfere. Quando due sfere sono collegate si comportano come un pendolo doppio dal movimento caotico. Se entrambi gli elementi connessi cominciano ad oscillare in maniera disarmonica, una delle connessioni si rompe a causa delle forze configgenti generate. Perciò la scultura costruisce da sola le sue strutture e forme di movimento. Ne risulta un progresso non lineare e imprevedibile per lo spettatore. L’opera è stata selezionata per il Torino Share prize 2009. Ci si domanda perché una scultura cinetica sia stata scelta per un premio legato ai nuovi media e alle tecnologie digitali. Storicamente l’arte cinetica ha ridefinito il linguaggio del movimento, esplorando il ricco ma largamente sconosciuto territorio delle relazioni tra movimento, spazio e tempo, energie invisibili e dimensioni cosmiche. L’arte digitale ha trovato la sua strada in questo campo, in particolare grazie alle opere di codice generativo. Un lavoro come Connect, atipicamente analogico, supera i limiti delle estetiche generative e interattive, per espandere confini dell’arte e della cultura digitali.

Valentina Culatti