Various Artists – Favourite Places

Various Artists

CD – Audiobulb
Luoghi non immaginari ma che evidentemente con gli stessi sogni degli autori ed i loro intimi pensieri hanno molto a che fare, ‘Favourite Places’, perché ‘ci sono posti in questo mondo nel quale torniamo’ anche tempo dopo, ‘posti che trattengono qualcosa di prezioso che ci nutre’. Sono dieci per l’occasione i sound-artist coinvolti nel progetto. Si parte con Taylor Dupree e la relativa istantanea del suo ‘spazio’ è quella di un placido boschetto dietro la propria abitazione, la mattina presto, fra riverberi e melodie rassicuranti (anche se le frequenze potrebbero alludere alla più nascosta presenza d’insetti fra gli alberi…ma non vogliamo certo dare interpretazioni psicanalitiche o insinuare alcun dubbio – naturalmente – sugli scenari della invero quieta vita familiare del compositore). La voglia di lasciarsi andare al ricordo o comunque la riflessione assai rilassata pare il sentimento prevalente, anche nelle abluzioni di ‘My Bathroom’ di Dot Type Dot, tra field recording e anche qui sommessi musicali intermezzi. È una cameretta, arredata con letto, televisore ed una scrivania con laptop, mentre adagiato sul comodino in vimini e probabilmente connesso alla scheda audio del computer c’è un giradischi, l’ambiente al quale ritorna Claudia. Le voci testimoniano della sua propensione ai contesti ed alle relazioni, sempre focalizzando l’attenzione sul suono, qui esitante ma ugualmente gentile e calibrato. Ci piacerebbe descrivere con maggior cura ognuno dei luoghi scelti: il cinguettare degli uccelli nelle vicinanze d’un faro a Tranøy Fyr, in Norvegia, per Biosphere, o il grande atrio del British Museum di Londra, con la sua particolare acustica, del quale rende atto John Kannenberg. Qualcuno ripensa ai momenti che hanno caratterizzato la propria vocazione, ad esempio Leafcutter John, che ci parla dei suoi esordi da ‘bedroom guitarist’ informandoci quanto adesso nella sua ultima stanza ad Hackney alloggi assieme ad una chitarra acustica (che in foto appare in guisa sadomaso fra legacci e morsetti) progettando selezioni tratte da robot musicali (ad ognuno il suo secondo l’estro), libero di farci condividere personalissimi momenti della propria arte.