Victoria Vesna – Database Aesthetics, Art in the Age of Information Overflow

Victoria Vesna

book – University Of Minnesota Press – ISBN 9780816641192
I database sono collezioni di dati con un senso radicato al suo interno e una loro struttura pianificata che definisce le relazioni concettuali fra i diversi elementi. É un’infrastruttura culturale, a volte persino simile alle produzioni letterarie, selezionando e mettendo in collegamento risicate o vaste quantità di
dati con invisibili e fili mutuali. Un database definisce: accesso, filosofia della sua struttura e poi, eventualmente, una narrativa che parla delle intenzioni nel descrivere relazioni dell’autore. Naturalmente fare arte con i database non significa usare i dati come uno scultore userebbe il marmo, ma immaginare il senso in collezioni di dati strutturati e omogenei, accendendo uno sguardo visionario che possa illuminare percorsi estensivi e intercollegati all’interno di queste stesse collezioni d’informazioni. E se Manovich qui afferma che “creare un lavoro nei nuovi media può essere inteso come la costruzione di un’interfaccia ad un database” i molti progetti e teorie descritti da chi ha contribuito a questa antologia ripensano la relazione fra dati, visualizzazione di nuovi possibili sensi, e pure (anche se raramente) l’andare oltre i paradigmi dell’interfaccia. Analisi tecniche, estetiche ed etiche supportano le collezioni artistiche di dati dai media analogici alla dimensione digitale, delineando una naturale necessità di usare i database come archetipi culturali, visto che i database sono il motore primo di tutta la rete (a sua volta e a suo modo il più vasto database mai concepito).