Plink Jet, strimpellare una stampante a getto d’inchiostro

Lesley Flanigan, Andrew Doro

Una delle pratiche più diffuse nel campo della media è – da sempre – l’hacking di strumenti d’uso comune quali le innumerevoli periferiche che espandono all’infinito le possibilità dei nostri computer. Negli ultimi anni, nell’ambito di tale tendenza, è possibile evidenziare quella più specifica che si risolve nell’utilizzo in chiave performativa di diverse tipologie di stampanti. Al paradigmatico Dot Matrix Synth (progetto in progress iniziato da Paul Slocum nel 2004) ha fatto seguito una lunga scia creativa di applicazioni (più o meno riuscite) e – da ultimo – Plink Jet, uno strumento musicale robotico realizzato da Lesley Flanigan e Andrew Doro servendosi di quattro stampanti a getto d’inchiostro. I due studenti della Tisch School of the Arts presso la New York University hanno trasformato ognuna delle stampanti nell’equivalente di una corda di chitarra, il risultato è un inconsueto strumento musicale che può essere letteralmente strimpellato da un utente, può produrre suoni in autonomia, così come combinare le due modalità. L’utente infatti può scegliere tra diversi livelli di controllo manuale, tutti rigorosomanete a portata di dito, corrispondenti ciascuno ad un diverso grado di interazione uomo/macchina. I risultati di tali performance collaborative sono imprevedibli mentre la qualità dei suoni prodotti è, come sempre accade, legata alla sensibilità e all’expertise dell’utente che interagisce con la macchina.

Vito Campanelli