Daniel Lentz – On The Leopard Altar

Daniel Lentz

CD – Cold Blue
Elaborati esercizi di vocalità assonanti, memori d’ispirazioni ‘cortesi’, intrecci medievali rielaborati in contesti che afferiscono oggi alla nuova ricerca acustica. Non deve stupire questo parallelismo alquanto inconsueto, fra suggestioni trobadoriche e ‘performances’ d’avanguardia, nel lavoro di Daniel Lentz, musicista già maturo negli anni settanta, nella California assolata e anticonformista, quando sperimentava i primi loop e tape-delay o con carica sovversiva e una discreta dose d’ironia, svagate composizioni nelle quali si progettava che i vocalist tutti avrebbero dovuto essere impegnati ad emettere suoni introducendo rispettivamente la propria lingua nelle altrui bocche. Una scrittura musicale che ancora adesso tutto ingloba, multipli vocalizzi, tastiere, effetti tonali e melodie romantiche, stratificazioni trattate in maniera assai ariosa e seduttiva, fra i quali fanno capolino frammenti testuali e calibrati impressionismi, ‘overtones’ e schegge liriche. Suite post-moderna ma ancora disincantata ed eloquente, aperta a più livello di significato.