KeepVid, liberare i web video dalle corporation dello streaming.

KeepVid

Il ‘broadband’ è stato fondamentalmente implementato per portare il video sul web. I pioneristici corti in quicktime di dimensioni ‘francobollo’ e l’incertezza della compressione che spesso danneggiava la riproduzione dei singoli frame è diventato di colpo qualcosa appartenente al passato. YouTube si è rivelato il sito preferito e di successo, vincendo la scommessa per la piattaforma più popolare. Ma poi l’enorme massa di video sono stati uploadati (che significa regalati) e messi sotto chiave in diversi formati di streaming proprietari, verso YouTube, ora proprietà di Google e la sua galassia di cloni specializzati, facendo la loro fortuna commerciale. KeepVid è uno dei diversi tool che consentono di downloadare un video da lì, riprendendo ciò che altri hanno, in certo senso, perso. Perciò, cosa significa in realtà possedere il file, invece di guardarlo mentre arriva in streaming? Non si tratta di una qualche ossessione da collezionista, naturalmente. Significa, in questo modo, dichiarare pubblicamente la possibilità di condividerlo, ri-trasmetterlo (in privato e in pubblico) senza il logo obbligatorio e la l’accesso al server della piattaforma di turno. La condivisione è un concetto che non ha bisogno di limitazioni, e la parola ‘business’ non è presente nella sua definizione. Ma se lo puoi guardare, puoi registrartene una copia personale, e passarla poi a qualcun altro.