Dimitri Voudouris – NPFAI.1/Palmos/NPFAI.3/Praxis

Dimitri Voudouris

CD – Pogus
Residente da tempo a Johannesburg ma greco come origini, farmacista, compositore elettroacustico e fondatore di Unyazi, primo festival di musica elettronica del continente africano, Dimitri Voudouris non è nuovo alla sperimentazione audio digitale ed al multimedia, ricerche innervate da una specifica attenzione ai fenomeni socio-culturali della contemporaneità, elaborazioni particolarmente vivide se consideriamo la specifica provenienza geografica, che non facilita certo approcci troppo immateriali e una disinvolta accettazione delle tecnologie a quelle latitudini. Sotto l’acronimo di Npfai.1 (New Possibilities For African Instrument) ad essere processati con l’ausilio di computer e software sono le tradizionali sonorità della m’bira (o kalimba) e del kundi, una sorta di arpa cerimoniale quest’ultima, efficace nell’articolazione di atmosfere alquanto dilatate e space, tenuemente ‘glicciate’, mai insistite nelle caratterizzazioni sia sintetiche che naturali, giustamente distanti da certo ‘esotismo’ di marca improvvisativa. Iterate tonalità, droni e lavoro armonico sui timbri sottraendo le frequenze non udibili in ‘Palmos’, monocorde ma estremamente suggestiva composizione che precede NPFAI.3, calibrata sull’utilizzo di una marimba tenore e sottratta al suo destino di strumento puramente percussivo grazie ad un amalgama granulare delle trame sintetiche. Si chiude con ‘Praxis’ dove sono le voci di un coro cristiano-ortodosso maschile a far capolino fra suoni meticolosamente compartimentati, spazializzati e modulati nelle continue minimali modulazioni delle frequenze.