MyDeathSpace and Yourdeathspace, ricordare gli utenti defunti di MySpace

MyDeathSpace

Come il web ha modificato le regole di rituali stabiliti da tempo quali il corteggiamento e la socializzazione, così le pagine personali, create attraverso servizi di social networking quali MySpace, stanno modificando la ritualità del lutto. Questisiti hanno acquisito in pochi anni milioni di utenti, in particolare ragazzi, che li utilizzano come diari pubblici per allargare il proprio giro di conoscenze e far sapere al mondo della loro esistenza. Inevitabilmente alcuni di questi ragazzi sono morti prematuramente e molti delle loro pagine personali hanno cambiato tono: da spensierate cronache di concerti e feste si sono trasformate in lapidi sulle quali condividere il cordoglio. La pratica della commemorazione su MySpace ha peraltro dato vita a siti dedicati a raccogliere le pagine personali che i deceduti curavano su MySpace stesso. Websites come il minimale Yourdeathspace o il più commerciale MyDeathSpace ospitano infatti i link alle pagine personali di circa 150 utenti di MySpace passati a miglior vita. Secondo Mike Patterson, il venticinquenne webmaster di MyDeathSpace, “un annuncio funebre contiene al massimo quattro o cinque righe senza immagine, mentre all’interno di MySpace tutto ciò che riguardava la persona è a disposizione”. Questo tipo di contenuti ha scatenato reazioni polemiche soprattutto per il tono irriverente che alcuni percepiscono nel modo in cui viene trattato un argomento come la morte. Non stupisce che i commenti lasciati quindi dai visitatori in relazione alle singole storie testimonino il conflitto tra coloro che si dicono disgustati dall’intera idea e quelli che invece accedono al sito per commemorare le persone decedute. Quel che è certo però è che le pagine generate grazie ai servizi di social networking assumono un nuovo significato dopo la morte: ‘MySpace doesn’t end at death’ – il profilo del defunto resta vivo. Internet è diventata una parte consistente della routine quotidiana, e nel caso dei ragazzi, rappresenta il centro di socializzazione per eccellenza. é perciò naturale che la rete diventi anche il luogo in cui questi ultimi con/vivono il lutto.

Valentina Culatti