Footprint, personal tracked paths

Footprint, Noriyuki Fujimura, footprint.jpg

Tentare di tracciare i percorsi individuali che si intersecano nel tessuto urbano. Questo l’obiettivo di Footprint Mapping, progetto ideato da Noriyuki Fujimura media Artist Giapponese che esplora le relazioni fra arte interattiva e spazi pubblici. Footprint si configura come un sistema di controllo delle derive metropolitane. Attraverso un pedometro, una bussola digitale, un microprocessore, una webcam e un computer portatile il sistema è in grado di fotografare e memorizzare i percorsi compiuti dai volontari partecipanti. Palazzi, stazioni della metropolitana e piazze sono monitorate da webcam che riprendono dall’alto. Grazie al computer portatile, che elabora i dati e ne fa un collage in tempo reale, ogni partecipante può seguire il proprio itinere. Al termine della giornata poi, l’artista tenta di comporre il percorso di ogni singolo individuo in un unico collage. Con un chiaro richiamo agli studi psicogeografici, Footprint pone l’accento su come le percezioni e le sensazioni soggettive siano influenzate dalla geografia dell’ambiente urbano e, allo stesso tempo, come questi elementi diano forma a quella geografia. Attraverso la tecnica della deriva, ovvero lasciandosi andare alle sollecitazioni dell’ambiente e scegliendo in modo non razionale il percorso da seguire, l’improvvisato flaneur esplora il territorio urbano decostruendo spazi surcodificati. Auspicabile conseguenza di questo smarrimento consapevole fra le pieghe del tessuto urbano, raggiungere quello che è stato definito un ‘disorientamento emozionale’ provocato dal trovarsi ad osservare accidentalmente un contesto ambientale o un quartiere noto ma mai attentamente osservato.

Francesca Tomassini