Idiki, a wiki of ideas.

Idiki

L’importanza della dimensione collaborativa della scrittura in rete è stata sintetizzata dal Wiki, uno strumento che, nato nel 1995 ha cominciato a diffondersi a macchia d’olio già dai primi anni 2000. Questo strumento ha stabilito uno standard libero per elaborare contenuti che possano venire editati da un’intera collettività, come ha provato la popolarità dell’enciclopedia Wikipedia. Su queste basi è stato costruito Idiki che si definisce come un ‘wiki delle idee’, sviluppato dal Freaknet, storico collettivo catanese. Il progetto è quello di dichiarare pubblicamente idee, classificate per categorie, che chiunque può cercare di migliorare ed estendere. Idiki è un acronimo di ‘Idea wiki’, ma risulta essere anche un termine basco che significa (appunto) ‘rendere pubblico’. In questo senso la posizione incarnata in un’elaborazione aperta di concetti e visioni è duplice. Da un lato essa va ad implementare limpidamente il concetto d’intelligenza collettiva in rete, sviluppato dieci anni or sono da Pierre Levy, e dall’altro adotta un approccio nettamente radicale dove nessuna protezione è applicata all’elaborazione creativa, lasciando quindi che gli avvoltoi dei brevetti possano osservarne le evoluzioni. Ma la coraggiosa sfida lanciata da questo progetto è proprio nel suo principio fondamentale ossia che “un’idea non può essere posseduta”. Quindi la scrittura collaborativa, che sta alla base del concetto di Wiki, viene qui astratta, mutando in una produzione intellettuale i cui significati sono pezzi di inedite costruzioni logiche, integrandosi su un livello comune che guarda con noncuranza ai guardiani della proprietà intellettuale, spingendo il concetto di open source ad un livello strategicamente molto alto.