Mobility Agents, A computational sketchbook v 1.0

John F. Simon

Il disegno, inteso come processo di produzione artistica, ha evoluto le proprie tecniche costantemente, trasformandosi sia grazie alle possibilità che nuovi strumenti hanno realizzato, sia per le deviazioni teoriche che questi hanno stimolato. Il computer, fin adagli albori delle sue possibilità grafiche ha messo a disposizione delle librerie di codice atte a disegnare e combinare i segni primari sullo schermo attraverso un codice sufficientemente semplice. John F. Simon, Jr., forse l’artista elettronico con il maggior background d’arte tradizionale, connette direttamente le teorie dei maestri del disegno astratto come Klee, Kandinsky e Mirò alle possibilità dei tool automatici di disegno (come in Living Mobile II, Unfolding Object e Arrow Variations – Book 1), provando, come dice il citato Manovich, come i suoi semplici gesti vengano amplificati dalla macchina attraverso opportuni processi che li rendono completi. il codice, in questo caso, non simula nè emula, ma implementa con gli opportuni algoritmi le intuizioni dell’artista, mettendo nelle mani dell’utente gli strumenti virtuali di disegno, duttili quanto basta a comprenderne la genesi e l’utilizzo. Lo stesso codice, quindi, riesce a formalizzare l’idea e a tramutarla in strumento, plasmandola all’interno del percorso evolutivo dell’autore e offrendola poi ad un libero uso collettivo.