Vous Rêvez / Vous Ne Rêvez Pas

Tilia

La capacità evocativa del suono, tende a perdere questa sua peculiarità quando si accompagna alle immagini, che da sole rischiano di affogare l’immaginario del fruitore. A dimostrare esattamente il contrario sono artisti come Tilia (alias Alexander Peterhaensel), ben consci del ruolo che hanno gli occhi mentre si ascolta musica. La sua ricerca accosta delicati loop, soprattutto quelli di uno struggente pianoforte, allo sgorgare di sensazioni e ricordi riposti in qualche luogo remoto della propria mente. Il continuo appello alla malinconia del ricordo viene espresso attraverso una certa mancanza voluta di nitidezza nelle sequenze, agevolando questo processo di recupero d’informazioni simili ma pure nebulose. Ciò che viene mantenuto, quindi, è uno stato di offuscamento visivo tale che la mente possa costruire senso intorno a quello che vede, disegnando il ‘suo’ percorso parallelo. Tre interpretazioni sono corredate ai rispettivi brani: un caleidoscopio di filmati in contemporanea, riprese ravvicinate di un televisore con trasmissioni d’altra epoca e una sessione preparativa di danza rallentata in tempi ultradilatati. Ciò che viene descritto è un altro spazio (quello del ricordo) sincronizzato ad un altro tempo (quello dei suoni) che in simbiosi fanno fiorire la memoria di chi guarda.