Recycled Soundscape, remixare l’intorno acustico.

Recycled Soundscape

L’ecologia dell’ambiente sonoro urbano, col popolarsi di dispositivi portatili di produzione e calcolo indotto di frequenze, promette di diventare uno degli humus più ricchi della sperimentazione audio. L’analisi e la variazione algoritmica (più o meno interattiva) dei suoni che ciclicamente riempiono gli spazi pubblici, infatti, rende quasi palpabile la sfera acustica che ci circonda nel movimento attraverso le architetture della città. Recycled Soundscape è un’installazione sonora allestita in luoghi di passaggio, che consente di accedere alle onde sonore che attraversano la zona interessata. Realizzata dallo Zero-Th Studio (ossia Karmen Franinovic e Yon Visell) è composta da un ‘Beludire’, ossia una specie di totem in grado di campionare a comando (tramite un bottone di ‘Record’) suoni di una certa distanza di fronte a lui, rendendo l’utente una sorta di ‘spia acustica’ della scena istantanea, e da alcune ‘Sonic Bowls’ dei cubi poco distante, che in stand-by emettono alcuni rumori discreti per attirare l’attenzione dei passanti, mentre ruotando il disco nero che li sovrasta permettono di ascoltare una delle possibili colonne sonore ottenute con i suoni registrati. Il remix che ne scaturisce è quello dell’intorno acustico, manipolato dagli avventori a piacimento, rendendoli consci dei suoni che in quel momento sono intorno a loro. Diversamente da altre installazioni sonore urbane progettate per un luogo specifico, quali Singing Bridges o Blue Moon, Recycled Soundscape è indipendente dalla dislocazione, e, similmente a Sound Mapping, invece, consente un’ascolto ponderato, stimolando un’analisi critica, sia pure estemporanea. Il piacere ludico, infine, ma anche la temporanea sensazione di potere, del controllare parti della realtà usualmente fruite passivamente e accessibili solo all’udito, rende l’orchestrazione dei campioni rubati all’istante una rielaborazione performativa della realtà uditiva, utile e necessaria per smontare e rimontare l’invisibile e mutevole patrimonio di suoni che ci circonda.