ACLU Summer Surveillance Campaign, il pizzaiolo sorvegliante.

Fino a che punto può spingersi il controllo di un cittadino attraverso l’incrocio dei dati provenienti da più database? Si tratta senz’altro di una questione aperta e che richiede l’attenzione continua di chi è chiamato a vigilare sulla protezione dei cittadini dall’invasione del controllo istituzionale e privato. A tal proposito, per lanciare la sua campagna estiva contro la sorveglianza dei cittadini, l’americana ACLU (American Civil Liberties Union) ha realizzato un’animazione in flash che illustra le fasi di una futuribile e terrificante ordinazione di una pizza da parte di un privato cittadino. Ciò che viene simulato è lo schermo del PC dell’operatrice telefonica della pizzeria addetta alle ordinazioni e alla consegna a domicilio. Schermata dopo schermata l’utente viene pesantemente condizionato in tutte le sue scelte da dati e notizie personali visualizzati in tempo reale dall’operatrice stessa che così giustifica gli automatici ed esorbitanti costi dei desideri espressi inizialmente dell’utente. La sensazione disorientante alla fine della breve telefonata è di essere ‘nudi’ persino nei confronti di un’operatrice commerciale grazie alla totale mancanza di privacy delle proprie azioni e scelte private e alla loro tracciabilità elettronica, in quanto registrate nei rispettivi archivi. Per evitare incubi come questi la ACLU chiede supporto per proteggere i cittadini statunitensi dallo spettro di una raccapricciante ‘Total Survellance Society’.