Survey of Common Sense, sondaggi tendenziosi.

Sempre più utilizzati dalle piattaforme editoriali online, che nelle versioni più recenti le includono come default, i sondaggi e le inchieste costituiscono un continuo invito ad esprimersi e pure un surrogato, spesso ancora più arbitrario, delle indagini a largo spettro. Survey of Common Sense di Haleh Niazmand, è la reinterpretazione di una serie di pitture della stessa artista che compongono una sarcastica parodia dell’industria dei sondaggi, vero e proprio motore di propaganda della democrazia USA negli ultimi anni. Il restringere le risposte alla scelta binaria di ‘yes/no’ e il paradossale tono delle domande getta una luce sinistra sui criteri di composizione degli stessi sondaggi, architettati a tavolino per orientare a piacimento i risultati. La manipolazione programmata si scontra col disagio di rispondere linearmente a domande come “Lo sfruttamento degli altri produce comfort per te?”, e getta alle ortiche il presunto buon senso, sbandierato come principio portante di questo tipo di pratiche collettive. L’insieme delle venti domande costituisce così un vero e proprio manifesto politico rovesciato, scritto prendendo a prestito una forma fruibile in maniera popolare, e scolpendo un esempio brillante di detournament del formalismo del codice, illusione di pragmatismo democratico, riportando, infine, una salutare sferzata di dubbi nelle scelte predeterminate delle strutture ipertestuali.