La tecnologia come fattore di mediazione fra lo spazio fisico e la realtà artificiale, un tool che permette di far uscire l’opera d’arte dallo schermo del pc e collocarla in un adeguato contesto sociale. Questo è il principio che ha ispirato Radiator 002, un festival di new media art che si è inaugurato il 3 maggio a Notthingham (UK). Le installazioni permanenti sono: ‘Peace Keeper’ di Tom Betts (alias Nullpointer), un videogame modificato in cui due bots sono programmati per uccidersi, rinascendo sistematicamente dopo ogni decesso, il tutto però nella completa astrazione delle forme geometriche derivanti dalla manipolazione del codice sorgente; TargetArt, invece, è un installazione interattiva che analizza la personalità dell’utente, descrivendola attraverso pittogrammi universali; G(Host) una performance di Matt Hawthorn che coinvolge gli avventori mostrando posti nascosti (in realtà completamente inventati) della città attraverso uno schermo personale, in un tour turistico basato sulla menzogna. ‘Tails (My Father Told Me)’ di Rona Lee, invece è una proiezione a grandezza naturale sul torre di vetro della Broadway locale, in cui l’economia dei corpi viene ripensata nella sua complessità; ‘Broadway Hertz’, invece, a cura della compagnia teatrale Stan’s Cafe, registra i suoni e le vibrazioni di un palazzo, restituendoli in un caotico remix; la videoinstallazione interattiva ‘Exhibition’, infine, a cura di Richard Squires, in cui i tic nervosi del protagonista insorgono imprevedibilmente. In programma anche le presentazioni del Makrolab di Marko Peljhan, le performance in GPS dei Blast Theory, una dimostrazione di sculture prototipate con apposito hardware e software, e il progetto ‘Home Maker’ di Jeanie Finlay. Previsti infine workshop su robotica, gps drawing, live streaming e game programming, una jam session nella Trampoline Night, e vjing degli av_dv in coppia con Noel Murphy, oltre ad un’intera giornata di confronto con le aziende di creativi digitali e le istituzioni locali.