Cyberfeminism And Artificial Life

La creazione di entità ed indentità nell’universo parallelo del cyberspace, innestato nel nostro quotidiano rappresenta uno dei terreni di ricerca più fertili e importanti per una comprensione concreta della contemporaneità. Per questo l’indagine condotta meticolosamente dalla prof.ssa Sarah Kember, del Dipartimento di Media & Communication del Godlsmiths College di Londra, rappresenta un importante tassello per più di una disciplina bagnatasi nelle traslucenti acque dei nuovi media. L’autrice parte da un presupposto basilare per la comprensione della vita nei meandri delle rappresentazioni digitali, che è quella di assumere ‘la vita come informazione’ (life as information), procedendo con un’impressionante sistematicità nel lungo elenco di temi affrontati. Nei diversi capitoli, quindi, si succedono: la nuova biologia, la stato e la filosofia dell’ALife (Artificial Life), le società e le creature generate negli spazi artificiali accessibili online, le identità autonome nei network, inclusi agenti software e ‘bot’, e la genomica sia nella narrativa letteraria e cinematografica che nella pratica scientifica. Il tutto partendo da un chiaro punto di vista politico, che sottolinea criticamente con fior di argomentazioni le ideologie palesi od occulte, e gli approcci delle architetture sociali realizzate per fini artistici, linguistici, letterari, commerciali e d’intrattenimento. L’evoluzione di un punto di vista cyberfemminista viene raccolta in uno dei capitoli finali, che dipana fra continui riferimenti alle analisi teoriche degli ultimi dieci anni la costruzione di un pensiero dell’etica del soggetto postumano.