@c – GML Variations

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CD – Crónica

GML Variations di Miguel Carvalhais e Pedro Tudela è un progetto che scaturisce da un’iniziale composizione presentata insieme ad altre opere in una proiezione pubblica alla Casa da Música, a Porto. Al centro dell’attenzione di questo evento è stato il Robotic Gamelan, un complesso strumento – sviluppato nel 2008/2009 da Rui Penha, José Luís Azevedo e Miguel Ferraz – che implementa una rete di diversi robot indipendenti capaci di attivare alcuni dei tipici strumenti gamelan giavanesi. L’inconsueto apparato, originariamente progettato allo scopo d’esser utilizzato da persone con mobilità ridotta, è controllato da un computer che invia informazioni seriali utilizzando Max/MSP e può essere azionato eseguendo semplici movimenti, catturati dai sensori che sono inglobati nel sistema. ll brano è stato presentato nel gennaio 2018 e poco dopo registrato nella stessa location. Su quella incisione Carvalhais e Tudela sono tornati più volte iniziando a provare soluzioni differenti, manipolando anche pesantemente le seminali sequenze, aggiungendo materiali originali e sviluppando infine le quattro variazioni e il brano conclusivo dell’album. Molte delle nuove strutture sonore erano naturalmente già latenti nella composizione e il duo non ha dovuto far altro che renderle manifeste, imprimendo come una diversa prospettiva alla stessa opera. Quello che ci sembra ricorrente è come le percussioni molto nitide evolvano in sonorità digitali solo apparentemente meno definite, creando amalgami un po’ strani e fascinosi, con strati piuttosto cangianti, quasi sempre sostenuti da dosi di noise elettronico che avvolge l’ariosità comunque esotica del suono gamelan. Se un gamelan è un’entità i cui strumenti sono costruiti e intonati per suonare insieme, anche l’elettronica in questo caso si adegua a quelle che sono le tonalità e le atmosfere restituite dal robotico insieme di strumenti. In queste GML Variations pur nell’asprezza di certi passaggi non vi è mai un eccessivo contrasto e non è mai utilizzata la tecnica di contrapporre in maniera accentuata strumenti acustici e sviluppi digitali. Il livello qualitativo e la coerenza della costruzioni sonore di @c sono sempre altissimi e nell’ascolto la maestria elettroacustica si sposa splendidamente con tappeti sonori e trattamenti digitali molto eterei, astratti e space. Non pago, Pedro Tudela ha presentato in questo stesso periodo un prezioso cofanetto rievocativo della grande installazione awdiˈtɔrju tenutasi al MAAT, il Museo di Arte, Architettura e Tecnologia, a Lisbona, il cui vinile è comprensivo ancora una volta di una nuova ricomposizione in studio che utilizza i materiali sonori della stessa installazione.

 

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