Athina Karatzogianni – Firebrand Waves of Digital Activism 1994-2014: The Rise and Spread of Hacktivism and Cyberconflict

Firebrand-Waves

Palgrave Macmillan, ISBN: 978-0230242463, English, 200 pages, 2015, UK

L’attivismo digitale ha esordito in contemporanea con la commercializzazione di Internet, annettendo il desiderio di estendere e materializzare la promessa di un mezzo orizzontale e democratico. Da allora si è evoluto in una direzione diversa. Athina Karatzogianni cerca di ricostruire questa evoluzione, gli eventi e le principali forze che lo hanno influenzato. L’autrice definisce quattro “onde” di escalation, analizzando gli eventi che hanno cambiato in maniera significativa le condizioni sociali e politiche, con ripercussioni dirette sull’operato degli attivisti, soprattutto nell’arena globale digitale. La prima ondata di attivismo digitale (1994-2001) è definita dai primi esperimenti di Internet a 9/11, che trasforma radicalmente l’atteggiamento di dissenso on-line. La seconda ondata (2001-2007) comprende la guerra in Iraq e la terza ondata (2007-2010) include Obama come nuovo presidente degli Stati Uniti. Il capitolo più lungo, tuttavia, è circa la quarta ondata (2010-2014), che segna un cambiamento paradigmatico discutibile, soprattutto dopo Wikileaks, la primavera araba e Occupy. Tra i suoi argomenti più sensibili vi è quello che fra i governi e le organizzazioni non-governative più maistream e cooptate ci sia probabilmente un’alleanza nel normalizzare le attività politiche in una strategia come al solito di regime. La conseguenza fatale di questo sarebbe che il conflitto si sposterà a un attacco delle infrastrutture d’informazione, dove la “mobilitazione” in rete non avrebbe più prodotto alcun risultato tangibile. Questo scenario cupo ma possibile dà l’idea di potersi realizzare se forme politiche alternative – alfine – non prevarranno.