Asmus Tietchens – Fahl

Asmus-Tietchens-–-Fahl

CD – Farmacia901

Sono tre le digitali composizioni incluse nel progetto, di lunghezza compresa fra i sei e i sette minuti, frutto d’un riciclo estenuante – “non remix” tiene a specificare Asmus Tietchens – con alla base l’idea d’una specifica domanda: “perché mettere enfasi ancora sulla creazione di musica originale” se “i nostri recenti strumenti digitali e analogici ci permettono di ricavare quasi ogni evento sonoro”? La teoria però è una cosa e la realtà invece nasconde sempre inaspettate sorprese che hanno principalmente a che fare con la capacità dell’ascoltatore di modificare la propria percezione. Comprendere una qualsiasi concatenazione auditiva – allora – è fondamentalmente una questione di orecchio, significa essere pronti ad un ascolto attivo, frutto della ricalibrazione dei nostri apparati sensoriali. Le sonorità sideree di Tietchens arrivano in una lenta progressione, ariosa e dai molti caratteri, sono agite in alcuni momenti più liquide, in altri granularmente, puntiformi o space-indotte. Alla Farmacia901 l’head honcho Fabio Perletta sarà sicuramente fiero d’ospitare un simile progetto, impeccabile sia per strutture compositive che per qualità vibrazionale, molto coinvolgente ed emotivo, ben calibrato nella successione delle sequenze, astratto ma sempre godibilissimo. Non mancano eventi ed evoluzioni più aspre o anche cupe, piccole variazioni di volume e diradate assenze, così come consonanze armoniche più complesse e risonanti. Il primo dei brani in scaletta è un crescendo lievissimo, intimo e molecolare, che quasi suggerisce l’idea di paesaggi inospitali, seguito da implementazioni ancora più sorde e penetranti, fitte di droni in cascata ed emergenze aurali più sottili e puntiformi, prima di chiudere con ancora più intricate e splendide astrazioni.

 

Asmus Tietchens – Fahl (Excerpt)