Anushka Chkheidze, Eto Gelashvili, Hayk Karoyi, Lillevan, Robert Lippok – Glacier Music II

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CD + book – Establishment Records

Un viaggio condiviso fra le gelide montagne del Grande Caucaso georgiano, compiuto da artisti provenienti da Armenia, Germania e dalla Georgia stessa. Questo il presupposto di Glacier Music II, uscita particolarmente accurata che si deve alla Establishment Records, grazie anche ad un interessante libro in allegato, in copertina morbida e di alta qualità, stampato in Lettonia con carta ed inchiostri ecosostenibili. Nel libro sono presentate alcune conversazioni con gli artisti, nonché altre testimonianze raccolte durante il tragitto, impressioni degli scenari esperiti e testi integrali e traduzioni delle parti cantate. Nei territori attraversati le tradizioni musicali non differiscono in maniera netta e – pur rappresentando in maniera specifica ognuno di quei luoghi – danno vita a una rete di connessioni alquanto delicata e complessa. L’ispirazione stilistica è dunque varia, oltre che supportata dai talenti decisamente multiformi degli artisti che hanno partecipato al progetto, un’iniziativa voluta dal locale Goethe-Institut. L’esorbitante bellezza di questa regione montagnosa è riflessa gentilmente negli incastri pianistici di Anushka Chkheidze, assai dettagliati e intimi, così come alquanto stilizzati sono anche gli interventi vocali di Eto Gelashvili e l’elettronica di Lippok. Glacier Music II, a cinque anni di distanza dalla precedente prova, è anche un’esplicita testimonianza sugli effetti del cambiamento climatico, con riflessioni molto dettagliate e puntuali che di conseguenza fanno capolino anche nel libro sopra citato. Sono le registrazioni sonore su un ghiacciaio del Kazakistan, già ridotto a solo un terzo delle sue dimensioni originarie, a porre però indirettamente questioni sulla crisi climatica in atto, ed il tutto è ulteriormente sottolineato dagli interventi audio-video di Lippok e Lillevan, così come in una delle tracce confluisce anche materiale sonoro del gruppo Sounds of Matterhorn, composto da Matthias Meyer, Samuel Weber e Jan Beutel. I brani sono realizzati in differenti combinazioni e questo, unito ad un generale rimescolamento fra pratiche sonore contemporanee e musica tradizionale, rende l’ascolto sempre mutevole, dalle coloriture folcloristiche ma anche sperimentale e melanconico. Se ancora gli artisti possono mettere in discussione la nostra percezione su questioni così importanti, questa è la maniera giusta per promuovere un dialogo e sensibilizzare anche il pubblico della sound art sul deterioramento del pianeta, sui cambiamenti climatici e sui problemi ambientali.

 

Anushka Chkheidze, Eto Gelashvili, Hayk Karoyi, Lillevan, Robert Lippok – Glacier Music II