Randi Pontoppidan & Thomas Buckner – Voicescapes

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CD – Chant Records

Due cantanti improvvisativi nell’incontro di svariate tecniche e attitudini performative possono dar vita a nuove configurazioni della loro specifica forma d’arte, innescando un inedito linguaggio di liberi intrecci, invenzioni musicali e connessioni spirituali. È quello che è accaduto a Randi Pontoppidan e Thomas Buckner che, incontratisi nel 2017, hanno intavolato una sessione a casa di Pontoppidan poi culminata in una esibizione dal vivo al Monday Club di Copenaghen. “Voicescapes” è stato registrato nel 2018 al Karmacrew Studio all’isola di Møn, in Danimarca, senza alcun materiale musicale precedentemente preparato, senza sovraincisioni e senza sorgenti sonore d’alcun genere oltre alle voci. Il retroterra culturale di simili sperimentazioni è quello naturalmente della libera improvvisazione, del jazz non convenzionale, della composizione elettroacustica e della poesia sonora, benché in questo caso molte delle tracce presentate, certi passaggi e ambientazioni, riportino anche a una classicità non ben definita, fitta di stilemi che sembrano tratti da sonorità antiche. L’arco d’esperienze professionali della coppia è indubbiamente assai vasto e fuori dal comune. Randi Pontoppidan ha interpretato Steve Reich, Karlheinz Stockhausen e John Cage, intrecciando le sue estese tecniche vocali in progetti di poesia e di musica classica contemporanea, così come non disdegna di collaborare quando è l’elettronica a far capolino in alcune composizioni. Thomas Buckner è a suo agio con la musica da camera, con brani orchestrali e cicli di canzoni, oltre a sviluppare nuovi approcci all’improvvisazione solista e di gruppo, sempre attento all’invenzione musicale, a nuove forme d’opera e a comprendere nel suo lavoro quello che possiamo definire uno spettro completo di suoni vocali estesi. Il suo carnet di collaborazioni può annoverare nomi come quelli del polistrumentista jazz Roscoe Mitchell, ma anche mostri sacri del contemporaneo, quali Robert Ashley, Annea Lockwood e Alvin Lucier. Qualcuno potrebbe sostenere – e non a torto – che la musica non è mai veramente “spontanea”, neanche nelle improvvisazioni più estreme, seppure Pontoppidan e Buckner trovino facilmente una loro cifra stilistica, equilibrata, intima e molto poetica, mai forzata e sempre spiritualmente coinvolgente, anche quando s’inviluppano in esplosioni gutturali, sillabe fratturate e mezzi fonemi. L’uscita va ad arricchire il già sostanzioso catalogo della Chant Records, etichetta avvezza nel pubblicare musica avventurosa, d’avanguardia e senza compromessi, abbracciando tutto lo spettro stilistico possibile.

 

Randi Pontoppidan & Thomas Buckner – Voicescapes