Unexpected Scenery, all wrapped in the sea

unexpected-scenery_ok

Siamo nel 2048. Timo, il personaggio di Unexpected Scenery, un critical game dell’artista JooYoung Oh, è una piccola intelligenza artificiale. Lo scopo del gioco è aiutare Timo ad assumere più dati possibili per potersi addestrare. Il primo quadro introduce la missione. Travolti da una familiare estetica arcade, guidiamo sicuri Timo, che cresce ebbro di dati fino alla porta del quadro successivo. Qui, grazie ai suoi sviluppatori, scopre che per imparare deve essere continuamente confrontato con altri dati, giorno e notte: questo richiede lavoro umano intenso, continuo. Timo, leggermente più consapevole, vuole imparare di più e capire come è possibile questa continua connessione. Il “saggio ratto”, un personaggio del gioco, è il guardiano della porta verso il livello successivo e suggerisce di scendere verso il mare: l’inizio di tutto. Ma qui si scivola in una catastrofe: i cavi sottomarini da percorrere sono travolti da fiamme e scintille. Sono le dorsali su cui corre la Rete, posizionati sul fondo dei mari per le basse temperature, che nel tempo hanno distrutto l’ecosistema in un totale corto circuito di fuoco. Timo è disorientato: non era abbastanza istruito da accorgersi che anche il suo sviluppo è causa di tale distruzione. L’ultima ambientazione è negli abissi dell’oceano, il più profondo strato del processo del deep learning di Timo, abitato da soli calamari giganti, le cui reti neurali biologiche altamente evolute hanno ispirato importanti concetti nell’apprendimento automatico e saranno la chiave della risoluzione dell’intero viaggio. Il percorso del gioco disegna un processo di apprendimento profondo, ma raffinato: lo scopo del gioco non è solo quello di ottimizzare l’efficienza e far ingurgitare più informazioni possibili alla piccola intelligenza artificiale. L’obiettivo della profondità qui sembra essere anche nella riflessione e nella metacognizione, affinchè Timo impari a rendere sostenibili anche i suoi stessi processi di funzionamento. Chiara Ciociola