Francisco López & Miguel A. García – Ekkert Nafn

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CD – Crónica

Album collaborativo per Francisco López & Miguel A. García, due autori ben conosciuti nelle enclaves specialistiche della ricerca sonora contemporanea. Il primo vanta quasi 150 progetti audio pubblicati su etichette in ogni dove nel mondo e un numero cospicuo di premi internazionali vinti. L’altro egualmente cosmopolita e prolifico viene apprezzato per le sue composizioni e l’improvvisazione elettroacustica, le field recording e i suoni tratti da dispositivi elettronici obsoleti e/o malfunzionanti. Per Ekkert Nafn i due autori hanno scavato nei loro personali archivi sonori, andando a ripescare vecchie catture auditive ambientali e suoni che derivavano appunto da apparecchiature elettriche o meccaniche. Tutte queste sonorità erano già alquanto manipolate digitalmente e ognuno dei due artisti attingendo dalla stessa scelta di suoni ha poi operato in maniera indipendente. Naturalmente era giocoforza che nelle rispettive composizioni qualcosa s’intersecasse, seppure sia López in “Untitled #351” che García in “Applainessads” – questi i titoli delle due tracce presentate – hanno operato in maniera tale da costruire un continuum coerente e piuttosto omogeneo. In entrambi i casi un attento labor limae è stato messo a punto. Anche il titolo dell’album è una sorta d’ibrido, ottenuto mettendo assieme due parole islandesi che tradotte significano letteralmente “no name”. Questo per la Crónica Electrónica – etichetta portoghese alla quale si deve l’uscita – è altrettanto enigmatico e concettuale, in maniera analoga allo stesso flusso di sonorità risultanti, che nella composizione di Lopez vengono brandite in maniera assai misterica e sibilante, mentre nel lavoro di Garcia risultano più stridenti, basse e dure, fino a poi evolvere verso sequenze più diradate e impercettibili. L’ascolto d’entrambe le composizioni è molto coinvolgente e tale rimane anche reiterandolo più volte, offrendo sempre nuovi spunti e motivi d’interesse, acuendo la nostra percezione per i minimi dettagli ed evolvendo da stati di tensione controllata a cesure minimaliste e meditative. Le atmosfere che s’incontrano sono a tratti elegiache e malinconiche, paiono provenire da un futuro lontano e inabitato, nel quale le emergenze auditive sono fatte d’eruzioni e fredde frequenze, raschi e riverberi cupi. Dagli strati di ronzii si diffonde come un’esortazione e la frenesia digitale pure sembra ammonirci su un presente dalle prospettive incerte.

 

Francisco López & Miguel A. García – Ekkert Nafn