VVAA – Second Nature

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sonosheet, USB card + booklets – éditions ésam Caen / Cherbourg

Dopo aver estratto un’elegante USB card impreziosita da stampe stilizzate su fondo perlaceo da una busta un poco più grande con su impresso a timbro “THE LISTENER” trasferiamo il file audio di quasi ventitré minuti ivi contenuto sul nostro computer. La busta era a sua volta inclusa in una scatola cartonata che comprende anche due piccoli ma corposi opuscoli e un poster sul quale fa capolino un testo in forma di manifesto d’intenti e dal titolo enigmatico “Dondolare prima la testa della barca – Elogio della ricerca”. Non è finita, perché si continua con un pieghevole più altre due pagine di foto colorate, un flexi disc e un booklet quadrato più grande. Fin dall’inizio quelli che udiamo sono suoni naturali catturati ed editati da Jana Winderen, cinguettii e un rumore costante di fondo che potrebbe essere quello dello scorrere dell’acqua. Il progetto – che è stato possibile realizzare grazie al contributo dell’Agence de l’eau Seine Normandie, dell’Ambassade Royale de Norvège de France Norsk Kultrurråd, all’interno del programma di ricerca REPPAVAL – non a caso ha per tema il concetto di seconda natura, ovvero come la natura e la rinaturazione interagiscono fra loro in questi corsi d’acqua che potremmo in qualche nodo dire “in evoluzione”. Le rappresentazioni dei paesaggi e della natura e le opere stesse di restauro ecologico apportate sono allo stesso tempo oggetti di ricerca e risultati delle mutazioni in corso, in accordo con il concetto che gli spazi naturali siano equiparati a qualcosa di fluttuante. Verrebbe da dire con una facile battuta che anche la natura non è affatto “naturale” se quegli spazi possono essere oggetto di restauro. E così è del resto in genere per tutte le aree rurali del vecchio continente, sommatoria di più fattori e dell’applicazione dell’uomo, nella maggior parte dei casi più in senso produttivo che di un immaginario rurale estetizzato. Se l’atto visivo non è una pura registrazione passiva dell’ambiente fisico esterno, qui sono molteplici gli elementi che concorrono nel delineare inediti scenari. Teorie, suoni, immagini: i contributi della giornalista e fotografa Agnès Villette, dell’artista ed editore Thierry Weyd e della ricercatrice Camille Prunet. Su tutto incombe la premonizione di una disciplina che si occupa del rapporto tra l’uomo e l’ambiente, utilizzando modelli e procedure solo tecniche. Non è questo il caso, tuttavia. Abbondano al contrario gli approcci estetici e tutte le fascinazioni che vengono dalla Dark Ecology di Timothy Morton, la visione di una futura coesistenza fra uomo e natura.